La trasformazione della famiglia italiana

Le famiglie numerose con tanti bambini e gli emigranti italiani che vanno a cercare nei paesi ricchi la soluzione ai loro problemi economici rimangono oggi solo un ricordo. La popolazione italiana
non è variata di molto nel suo numero, sono però notevoli le trasformazioni nella sua struttura.
Il numero dei giovani e degli adulti è diminuito mentre l’aumento della popolazione anziana
è sempre più evidente.
A differenza di gran parte dei paesi europei, la procreazione in Italia continua ad avvenire quasi esclusivamente all’interno del matrimonio. La celebrazione delle nozze avviene in assoluta prevalenza secondo la tradizione cattolica. L’età media al matrimonio si è innalzata, soprattutto
per la donna, riducendo così la tradizionale differenza di età tra gli sposi. E’ chiaro che in Italia
la famiglia costituisce un ombrello protettivo che salvaguarda i giovani ma questa protezione,
se da una parte rappresenta una confortevole culla dalla quale è difficile staccarsi per raggiungere l’autonomia, può allo stesso momento diventare una barriera protettiva che impedisce ai giovani
di vedere aldilà della famiglia e di sentirsi adulti.
Un aspetto molto importante da considerare quando si analizzano i cambiamenti avvenuti nelle coppie e nelle famiglie italiane riguarda l’aumento del numero di donne che lavorano. La crescita dell’istruzione ha riguardato uomini e donne, ma è stata molto più marcata per queste ultime.
Le donne hanno prima raggiunto e poi oltrepassato gli uomini in termini di successi scolastici.
Oggi sono prevalenti le famiglie in cui l’uomo e la donna hanno lo stesso livello di istruzione e vi è una significativa presenza di famiglie con la donna più istruita dell’uomo. La situazione delle coppie rispetto al lavoro ha portato a nuove tipologie familiari: famiglie a doppio lavoro, famiglie tradizionali in cui solo il maschio è occupato, o famiglie in cui uno o entrambi i coniugi sono disoccupati
o pensionati.